Intervista: il futuro del marketing digitale tra potenzialità e zone d’ombra dell’intelligenza artificiale

Intervistatore: Oggi parliamo con Patrick*, un esperto di marketing digitale con anni di esperienza nella consulenza per professionisti e aziende che offrono servizi come coaching, corsi online e consulenze personalizzate. Patrick, ci racconti di cosa ti occupi?

*Questa intervista fa parte di un’indagine sull’impatto dell’intelligenza artificiale, curata da Jonathan e Ylenia, con l’obiettivo di comprendere come le tecnologie innovative stanno cambiando il panorama professionale. La nostra ricerca si concentra non solo sulle competenze tecniche degli intervistati, ma anche su come l’IA stia trasformando il loro approccio al lavoro quotidiano. L’intervista che segue è una sintesi di uno degli incontri svolti nel corso di questa analisi approfondita.

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Patrick: Mi occupo di marketing digitale esclusivamente per persone che vogliono vendere servizi, come consulenze, coaching o corsi online. I miei clienti sono figure professionali come psicologi, avvocati o insegnanti, che hanno bisogno di strategie personalizzate per promuovere la loro offerta. Non mi occupo di e-commerce o prodotti fisici: il mio focus è completamente verticale sui servizi. L’intelligenza artificiale è ormai una parte fondamentale del mio lavoro quotidiano!


Intelligenza artificiale e marketing digitale: strumenti e approccio

Intervistatore: : In che modo la utilizzi concretamente nel tuo lavoro? Puoi raccontarci come l’intelligenza artificiale ti supporta nelle tue attività quotidiane?

Patrick: Sì, utilizzo ChatGPT prevalentemente per la scrittura di contenuti e per diversi task come l’analisi, il brainstorming e la creazione di idee o nomi. Lo uso anche per compiti che altrimenti sarebbero più lunghi e dispersivi. Ad esempio, mi aiuta molto con la scrittura di email, ricerche di marketing o script per video sales letter.

Intervistatore: Per quanto riguarda la ricerca di mercato, come la utilizzi?

Patrick: Dipende dall’obiettivo. Ad esempio, se voglio capire i desideri o i problemi di un determinato target, ChatGPT mi aiuta a creare avatar dettagliati. Posso chiedere quali siano le frustrazioni principali di un determinato pubblico, le loro aspirazioni o i loro bisogni. Tuttavia, per individuare i competitor più recenti o valutare influencer specifici, devo intervenire manualmente. L’IA non ha accesso a dati aggiornati in tempo reale, quindi in questi casi rimane limitata.

Intervistatore: Qual è il tuo approccio nell’interazione con l’IA?

Patrick: È un processo molto interattivo. Non uso prompt lunghissimi e complessi, preferisco suddividere le richieste in passaggi più piccoli e lavorare iterativamente. Ad esempio, se sto facendo una ricerca di mercato, posso cominciare chiedendo le caratteristiche generali di un target, poi affinare i dettagli in base alle risposte.


Vantaggi dell’intelligenza artificiale nel tuo lavoro

Intervistatore: Puoi raccontarci un esempio pratico di come l’IA ti ha aiutato?

Patrick: Certo. Ho recentemente usato ChatGPT per creare uno script per una video sales letter. Gli ho fornito un framework, l’IA ha generato uno script di base, e poi io l’ho affinato. Questo approccio è interattivo: gli chiedo di modificare parti specifiche fino a ottenere un risultato soddisfacente.

Intervistatore: Per quanto riguarda il brainstorming, come lo gestisci con l’IA?

Patrick: È uno dei compiti dove l’IA brilla di più. Posso darle una direzione generale e farmi aiutare a generare idee o schemi, che poi sviluppo ulteriormente con la mia esperienza. Ad esempio, per un cliente che voleva lanciare un nuovo corso online, ho chiesto all’IA di suggerire nomi accattivanti basati su parole chiave specifiche. Anche se non sempre il risultato finale arriva dall’IA, è un ottimo punto di partenza.

Intervistatore: E per task più ripetitivi?

Patrick: La scrittura di email è un esempio perfetto. Se devo impostare una sequenza di email per un funnel di vendita, posso chiedere a ChatGPT di suggerire il tono e il contenuto principale. Da lì intervengo per personalizzare e adattare il tutto.


L’Intelligenza Artificiale e il Customer Care

Intervistatore: Patrick, hai menzionato il customer care come un’area interessante. L’intelligenza artificiale può davvero supportarti in questo settore?

Patrick: Sì e no. Dipende molto dalla tipologia di supporto richiesta. Per esempio, per domande standardizzate, come il recupero password o la gestione di informazioni generiche, l’IA può essere estremamente utile. Un bot potrebbe automatizzare queste risposte e liberare tempo per attività più strategiche. Tuttavia, quando si tratta di interazioni più personali, come supportare un cliente con consigli specifici o risolvere problematiche complesse, il fattore umano rimane imprescindibile.

Intervistatore: Hai sperimentato strumenti che possano integrare l’IA in queste attività?

Patrick: Ho visto soluzioni che permettono di connettere database aziendali a strumenti come ChatGPT. Per esempio, un sistema che attinge a dati interni per fornire risposte mirate può migliorare l’esperienza dell’utente. Tuttavia, implementazioni di questo tipo richiedono risorse e una personalizzazione che non sempre è alla portata di piccole aziende o freelance.

Intervistatore: Quindi, quali sono le tue aspettative future per l’IA nel customer care?

Patrick: Credo che in futuro vedremo un’integrazione sempre più stretta tra IA e operazioni umane. Strumenti più evoluti potrebbero gestire in autonomia domande semplici, instradando quelle complesse a personale umano qualificato. Inoltre, la possibilità di personalizzare il tono e l’approccio del bot renderebbe l’esperienza ancora più fluida per i clienti.


I limiti dell’intelligenza artificiale

Intervistatore: Quali sono i limiti principali che incontri lavorando con l’IA?

Patrick: Il principale limite è che l’IA non è aggiornata in tempo reale. Ad esempio, non posso usarla per individuare concorrenti recenti o influencer nati nell’ultimo anno. Inoltre, non è in grado di valutare alcune variabili importanti per una ricerca di mercato dettagliata. Per attività più specifiche, come l’analisi di competitor su Instagram o altre piattaforme, devo intervenire manualmente.

Intervistatore: Hai trovato difficoltà nell’automazione di altri processi?

Patrick: Assolutamente. La creazione di fatture o la gestione contabile rimane un processo manuale per molti aspetti. Anche se esistono software che possono semplificare questi compiti, non sono ancora pienamente integrati con l’intelligenza artificiale. Sarebbe utile avere uno strumento che combinasse entrambe le cose.

Intervistatore: Credi che l’IA possa migliorare nei prossimi anni in queste aree?

Patrick: Sicuramente. Mi aspetto che presto vedremo soluzioni più integrate, in grado di automatizzare non solo la parte creativa ma anche quella gestionale, come la generazione di report o il controllo di errori nei dati.


Formazione e Interazione con l’Intelligenza Artificiale

Intervistatore: Patrick qual è la tua esperienza nell’interazione con l’intelligenza artificiale?

Patrick: Ho capito che l’interazione è fondamentale. Non è tanto il prompt lungo e dettagliato che conta, ma la capacità di interagire con l’IA, fare domande precise e costruire un dialogo continuo. Anche dargli un ruolo specifico cambia completamente il risultato: se gli dico che è un esperto di marketing o di un determinato settore, il suo output migliora notevolmente.

Intervistatore: Hai trovato corsi o risorse utili per migliorare le tue competenze con l’IA?

Patrick: Sì, sto seguendo un corso su Coursera che si chiama “Generative AI for Software Development.” Anche se è focalizzato sul coding, fornisce spunti interessanti sull’interazione con strumenti generativi. È importante rimanere aggiornati e testare continuamente nuove metodologie.


Lezioni Apprese: Domande e Risposte


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