Come l’Intelligenza Artificiale Sta Cambiando il Lavoro dei Traduttori: L’Esperienza di Pasquale

Intervistatore: Oggi parliamo con Pasquale*, un freelancer con anni di esperienza nel mondo della traduzione, copywriting e natural language processing. Pasquale, ci racconti di cosa ti occupi e come l’intelligenza artificiale entra nel tuo lavoro?

*Questa intervista fa parte di un’indagine estensiva sull’intelligenza artificiale, curata da Jonathan e Ylenia, mirata a esplorare come professionisti e aziende stiano integrando questi strumenti innovativi nelle loro attività. L’obiettivo non è solo quello di misurare la competenza tecnologica degli intervistati, ma soprattutto di comprendere come l’AI possa migliorare o trasformare le attività quotidiane. L’intervista che segue è una ricostruzione di uno degli incontri informali condotti nell’ambito di questa ricerca.

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Pasquale: Sono un freelancer dal 2015 e lavoro principalmente come traduttore, interprete e copywriter, sia in inglese che in italiano. Collaboro con clienti internazionali, specialmente nel settore dell’entertainment, della musica e del natural language processing, che è anche il mio ambito di specializzazione universitaria. Spesso aiuto aziende nell’analisi di dataset per allenare motori di traduzione automatica, come Google Translate, per capirci. Nel mio lavoro mi trovo spesso a utilizzare strumenti di intelligenza artificiale, soprattutto per ottimizzare e velocizzare i processi di traduzione e copywriting.

Intelligenza Artificiale e Copywriting: Strumenti e Approccio

Intervistatore: Interessante! Quindi l’intelligenza artificiale è già integrata nei tuoi processi. Come la utilizzi?

Pasquale: La uso soprattutto per il copywriting. Ad esempio, mi affido a ChatGPT per fare brainstorming e per esplorare idee e angoli di comunicazione per un progetto. Se devo impostare l’indice di un articolo per un blog, ChatGPT mi aiuta a suddividere il contenuto in sezioni come H2 e H3. La scrittura dei paragrafi, però, la faccio io. Non mi fido abbastanza dell’AI per il contenuto completo: preferisco dare un’impronta personale e assicurarmi che il tone of voice sia in linea con il messaggio che voglio comunicare.

Intervistatore: Immagino che tu usi prompt abbastanza dettagliati per spiegare il contesto.

Pasquale: Esattamente. Spiego l’obiettivo dell’articolo, il target e lo scopo, specificando se si tratta di una guida, una recensione o un testo promozionale. ChatGPT mi aiuta a individuare le parti da approfondire, soprattutto dopo aver fatto una keyword research su Semrush. Così riesco a strutturare gli header e includere keyword rilevanti.

L’AI nelle Traduzioni e i Limiti del Settore

Intervistatore: Oltre al copywriting, usi strumenti di AI anche per la traduzione?

Pasquale: Sì, li utilizzo anche per revisionare traduzioni, specialmente dall’italiano verso l’inglese o lo spagnolo. Trovo ChatGPT più utile rispetto a DeepL o Google Translate per lavori brevi, dove posso sfruttarlo senza dover creare progetti complessi con i CAT tools (Computer-Assisted Translation), che sono i software di riferimento per i traduttori. Questi programmi, come Phrase o Matecat, permettono di costruire glossari e Translation Memories, utili per le traduzioni tecniche o ripetitive.

Intervistatore: Trovi dei limiti nell’uso dell’AI per le traduzioni?

Pasquale: Sì, il limite principale è che le AI generiche non salvano i termini tecnici personalizzati. Con i CAT tools, posso costruire un glossario che si aggiorna automaticamente con i termini specifici del cliente. Con l’AI, questo tipo di personalizzazione richiede ancora intervento manuale. Tuttavia, per traduzioni brevi o poco tecniche, ChatGPT può essere un valido supporto per la velocità e l’accuratezza.

Machine Translation Post Editing e il Futuro della Traduzione

Intervistatore: Come vedi il futuro della traduzione con l’avvento di questi strumenti?

Pasquale: La traduzione si sta orientando verso il Machine Translation Post Editing (MTPE), che consiste nel revisionare le traduzioni automatiche. I grandi provider, come TransPerfect e Translated, preferiscono l’MTPE perché riduce i costi: un lavoro di post-editing può essere pagato anche meno della metà rispetto a una traduzione umana. Questo cambia il mercato: da un lato, rende la traduzione più accessibile e veloce, dall’altro abbassa le tariffe per i traduttori. È una nuova sfida per chi fa questo lavoro, e richiede anche di adattarsi per mantenere competitività ed efficienza.

Intervistatore: Sembra un cambiamento notevole. Pensi che ci siano dei benefici per i traduttori?

Pasquale: Sicuramente, soprattutto in termini di velocità. Il tempo che si impiega è minore, e questo può portare a lavorare su più progetti in meno tempo. Però il rischio è che le tariffe si abbassino di conseguenza, e quindi l’effetto sui guadagni reali non è sempre positivo. Anche se puoi gestire più lavoro, se la paga per parola è minore, non sempre ne esci guadagnando. Inoltre, è importante mantenere comunque un alto livello di qualità, che non sempre l’AI riesce a garantire senza un intervento umano.

Pain Points: Fatturazione e Amministrazione

Intervistatore: Ci sono attività noiose o ripetitive che vorresti automatizzare?

Pasquale: La fatturazione, sicuramente! Mi piacerebbe che tutto il processo fosse automatico, ma in Italia la burocrazia complica un po’ le cose. Uso il servizio di fatturazione elettronica di Aruba, che mi permette di generare le fatture e dà accesso diretto al mio commercialista, ma resta comunque un processo che richiede tempo e attenzione. Mi piacerebbe un sistema in cui, dopo aver completato un progetto, il pagamento e la fatturazione fossero immediatamente gestiti.

Intervistatore: Usi altri tool per semplificare il lato amministrativo?

Pasquale: Non molti. Altri freelancer usano servizi come Fisco Zen, ma io preferisco lavorare con un commercialista. Se potessi automatizzare l’intera gestione delle fatture, sarebbe un grande vantaggio.

Organizzare le Idee e la Creatività con l’AI

Intervistatore: Hai parlato di gestione delle idee creative. Pensi che un AI potrebbe aiutarti?

Pasquale: Assolutamente. Mi piacerebbe un database che archivi le mie idee creative, taggandole per categoria o tipologia. Sarebbe utile per evitare di perdere spunti e per organizzare progetti. Tool come Notion e Obsidian aiutano, ma sarebbe interessante un’AI che organizzi i pensieri in modo automatico e li colleghi a idee simili o vecchi progetti. Organizzare le idee in modo sistematico sarebbe un vantaggio anche per migliorare l’efficienza creativa e ritrovare ispirazione per progetti futuri senza rischiare di dimenticare qualcosa di importante.

Lezioni Imparate e Prospettive per il Futuro

  • L’AI come supporto creativo e produttivo: Si può utilizzare l’intelligenza artificiale per velocizzare la stesura dei contenuti e la traduzione, pur mantenendo un controllo umano sul risultato finale.
  • MTPE e il futuro della traduzione: Il mercato della traduzione si sta spostando verso il post-editing, che abbassa i costi e aumenta la rapidità del lavoro.
  • Limitazioni amministrative: La fatturazione e l’amministrazione restano attività ripetitive che l’AI potrebbe semplificare, anche se la burocrazia rappresenta ancora un ostacolo.
  • AI come strumento organizzativo:  Emerge l’esigenza di un’app di AI che archivi e organizzi le idee creative, facilitando il recupero di spunti per nuovi progetti.

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