Il SEO umanista vs Il SEO tecnico
È vero. Il SEO è nato come profilo tecnico. Probabilmente perché:
- Un tempo per fare una semplice pagina web dovevi essere un po’ un tecnico e imparare almeno il linguaggio html, vale a dire un linguaggio tecnico inventato da un tecnico che ragiona come un tecnico.
- Google era un po’ più fesso (sì lo so, l’ho già detto… ma è un concetto che vale la pena ribadire :D) quindi il grosso di quello che c’era da fare per ottimizzare una pagina per i motori di ricerca aveva molto poco a che fare con la sua qualità comunicativa del suo contenuto e molto con “trucchetti” ed espedienti vari atti a fare capire al motore di ricerca a) qual era la parola chiave più pertinente di quella determinata pagina, b) che quella era la pagina più pertinente per quella determinata parola chiave in tutto il web.
Ah, bei tempi!
Man mano che il tempo passava e Google si evolveva certi trucchi – come ad esempio infarcire la pagina di testi senza significato logico e sprezzanti degli elementi più basilari della grammatica e della sintassi ma zeppi della parola chiave prescelta – hanno iniziato a diventare obsoleti (almeno in una strategia un pochino lungimirante) e quindi a essere pian piano del tutto abbandonati .
Qualcuno iniziava a proclamare “Content is King” ma ancora gran parte del lavoro era “muscolare”: riempire il web di link in entrata tramite articoli con frasi sì di senso compiuto ma destinati a non essere letti da un essere umano (articoli del calibro di “Come allacciarsi le scarpe” e “10 modi per soffiarsi il naso”).
Poi arrivò Penguin e con esso una la rivoluzione di cui parleremo molto più avanti nel corso di questo ebook.
Oggi Google è più sofisticato.
Non riuscirà ancora a leggere e a valutare un testo come se lo facesse Umberto Eco in persona ma fa un ottimo lavoro considerando che è solo una macchina!
Questo cosa significa?
Tante cose, compresa la consapevolezza che la parte tecnica del lavoro del SEO diventa un pochino meno preponderante.
Il SEO tecnico – quello che per intenderci controlla la buona formazione del codice, la velocità del server e il funzionamento di certi meccanismi un po’ “esoterici” come ad esempio l’htaccess (vedi ad esempio come si fa una bella analisi SEO tecnica) – sarà certamente fondamentale all’inizio, per ottimizzare il nostro CMS, oppure all’occorrenza, quando cioè ce ne sarà bisogno.
CMS = Content Management System (in italiano “sistema di gestione dei contenuti”)… Esempio: WordPress, Joomla, Drupal, PrestaShop… Secondo Wikipedia è “un software, installato su un server web, il cui compito è facilitare la gestione dei contenuti di siti web, svincolando il webmaster da conoscenze tecniche specifiche di programmazione Web”.
Ma il grosso della campagna SEO (o di alcune tipologie di queste, come vedremo in seguito) può essere portato avanti da consulenti di formazione e approccio umanista, che hanno la COMUNICAZIONE come propria migliore attitudine: scrittori e copywriter naturalmente, ma anche grafici, fotografi, videomaker, marketer…
A patto che imparino quel tanto di SEO che consenta loro di diventare dei bravi SEO UMANISTI: professionisti in grado di offrire una consulenza globale sul sito di un cliente in vista della realizzazione di una campagna SEO che – anche con l’aiuto di altre professionalità “tecniche” – persegua con efficacia il raggiungimento degli obiettivi preposti.
Come può diventare seo umanista un fotografo?
Sinceramente a parte il copywriter che scrive in ottica seo, non immaginavo che altre figure come quelle citate da te potessero essere coinvolte in questo processo abbastanza tecnico.
Si, la frase scritta sopra forse è un pochino fuorviante.
La scrittura rimane un elemento fondamentale della campagna SEO, quindi in questo senso chi scrive bene (scrittori e copywriter) può già compiere quelle operazioni che sono necessarie alla campagne.
La frase intende suggerire tuttavia che non è necessario che questa figura del SEO umanista sia anche quella che poi fisicamente scriverà i testi, ma è importante che abbia un’attitudine generale alla comunicazione. Una risorsa web con una buona comunicazione “produrrà” “segnali utente” – come vedremo in seguito negli altri capitoli – che Google riesce a misurare e che quindi diventano fattori SEO.
Ad esempio una pagina con una pessima comunicazione potrebbe far tornare il nostro utente indietro nella pagina dei risultati di Google. Google registra questo comportamento come un pessimo segnale per quel risultato. E quindi tenderà a “declassarlo”.