Linee guida SEO per la realizzazione di articoli
La prima cosa da capire riguardo a queste linee guida SEO per la realizzazione di articoli è che, nella maggior parte dei casi, è sempre meglio (ovvero più produttivo) concentrarsi sulla stesura del prossimo articolo piuttosto che impiegare troppo tempo nel seguire pedissequamente i suggerimenti dettati dalle linee guida.
I risultati migliori deriveranno piuttosto da contenuti di ottima qualità, ben organizzati al loro interno e nel contesto di tutto il sito; in altre parole da una ben strutturata gerarchia dei contenuti che sia espressione di un buon lavoro di ricerca sulle parole chiave.
Quindi ogni linea guida che vorrai applicare al tuo prossimo articolo dovrà per forza essere contestualizzata prendendo in considerazione la totalità del sito web per il quale stai per scrivere il tuo articolo.
Una pagina web, una parola chiave!
Ogni pagina dovrebbe avere una parola chiave principale pertinente e rilevante per il sito web e per i suoi obiettivi. Ma soprattutto ogni pagina dovrebbe avere una parola chiave principale univoca, vale a dire che non ci dovrebbero essere più pagine con la stessa parola chiave principale. Sono tuttavia possibili lievi variazioni tra una pagina e l’altra ma l’intenzione di ricerca non deve essere la stessa.
Quindi come prima cosa da fare: individuare la parola principale dell’articolo (e controllare che non ci siano altre pagine con la stessa parola chiave).
Nota: una pagina web può avere anche più parole chiave secondarie e una scelta consapevole di queste ultime andrà a rafforarzare la parola chiave principale.
Titolo dell’articolo
Oltre alla generale raccomandazione di scrivere un titolo che sia accattivamente ma anche rappresentativo del contenuto dell’articolo… Il titolo dell’articolo dovrebbe senz’altro contenere la parola chiave principale dell’articolo… oppure corrispondere esattamente alla parola chiave principale dell’articolo o pagina web.
Lunghezza dell’articolo
La quantità necessaria (da un punto di vista SEO) di parole da scrivere può variare a seconda dell’argomento, della parola chiave, degli obiettivi che ci prefiggiamo e della concorrenza. E’ molto raro che siano sufficienti meno di 250 parole.
E in generale più un articolo è esaustivo… meglio è!
La concorrenza ci potrà dare indicazioni più precise: se cerchiamo la nostra parola chiave principale su Google e troviamo tutti articoli più lunghi di 1000 parole sarà molto difficile competere con un articolo dalle stesse caratteristiche con la metà delle parole.
La regola generale nel web dovrebbe sempre essere: vedi cosa esiste già (la concorrenza) e realizza qualcosa di meglio (più esauriente, più bello, più semplice, più usabile, più simpatico…)
La parola chiave nel contenuto
C’è chi suggerisce di inserire la parola chiave principale all’inizio dell’articolo, nel primo paragrafo o nelle prime 200 parole… e di ripetere la parola chiave almeno una volta nel corso del testo o alla fine. Questo dovrebbe avvenire già spontaneamente nel momento in cui si intende scrivere di un determinato argomento, lo si introduce e lo si conclude.
Più importante mi sembra invece raccomandare di includere sinonimi, variazioni della parola chiave principale, parole chiave correlate e secondarie.
Formattazione, usabilità (leggibilità) e segnali utente
Grassetti, Italic, lista puntate o numerate titoli e titoletti (da h2 a h6) per dividere i diversi paragrafi… sono tutte accortezze da usare per rendere il testo più gradevole alla lettura e più “scannerizzabile” da parte dell’utente che vuole dare una rapida occhiata per capire se ci sono le informazioni che sta cercando.
Può apparire brutto per chi vede la pagina e a un primo colpo d’occhio potrebbe apparire meglio un bel muro di testo. Ma non un monotono muro di testo non è adatto alla lettura: e un testo dovrebbe essere progettato per venire letto!
E’ opportuno quindi anche staccare i paragrafi, andare a capo spesso, evitare le frasi con troppe subordinate… mantenere una comunicazione semplice, sintetica e significativa (con una buona “densità” di informazioni utili).
Quindi la formattazione influenza l’utente e Google, essendo in grado di registrare certi comportamenti dell’utente, verrà influenzato a sua volta “premiando” il risultato.
Più sforzi si fanno per mantenere un utente nelle nostre pagine e più ci possiamo aspettare un miglioramento nel posizionamento di quel dato articolo (e del sito).
Links
Il web si basa sui link. Quindi la specificità di tutta la comunicazione su internet è proprio il link e il link ha una sua grandissima importanza per la SEO.
Link esterni
Una vecchia regola suggeriva di inserire sempre almeno un link a pagine web esterne di siti autorevoli (esempio classico: Wikipedia) relative alla nostra parola chiave principale del nostro articolo. Il consiglio per tutti i link in generale è il seguente: linkare quando appropriato.
Link interni
Un’attenzione particolare va posta invece per i link interni: hanno un grande valore per far in modo che una determinata pagina acquisti più rilevanza per determinate parole chiave. In una strategia di content marketing quindi, quando ad esempio ci impegnamo ad implementare un gran numero di contenuti nel corso del tempo, vale la pena di fare un lavoro per individuare eventuali riferimenti ai nostri articoli recenti in articoli più vecchi.
Se ad esempio ho scritto un articolo su Almodovar in passato e ora sto scrivendo un articolo su Donne sull’Orlo di una crisi di nervi… linkerò naturalmente il mio articolo su Almodovar quando dirò che quel dato film è di quel regista.
Per dirla in 2 parole più link una pagina ha e più è considerata importante. Se voglio dare più visibilità (anche sui motori di ricerca!) ad una determinata pagina, andarmi a cercare tutte le occorrenze attraverso le quali posso linkare quelle determinata pagina in maniera sempre diversa e creativa… è un’ottima strategia.
Anchor Text
Dico in maniera sempre diversa e creativa perché dobbiamo evitare anche di linkare la stessa pagina centinaia di volte da centinaia di pagine con le stesse parole chiave “commerciali”. Una parola chiave commerciale è di solito una parola chiave molto cercata e che ha senso essere acquistata su AdWords. Se ad esempio linko la mia pagina Consulente SEO da centinaia di pagine del mio sito sempre con le stesse parole chiave “Consulente SEO” (stiamo parlando di link all’interno dell’articolo, non calcoliamo in questo caso i link della navigazione che si ripetono naturalmente sempre uguali in tutto il sito)… sto esagerando.
I metatag
I metatag sono invisibili all’apertura di una pagina web, tuttavia ci forniscono informazioni importanti su una pagina web e concorrono a formare tra le altre cose lo snppet di Google nelle pagine dei sui risultati.
Title Tag
C’è chi dice che il title tag dovrebbe essere di circa 9 parole oppure di massimo 70 caratteri. In realtà da un po’ di tempo Google usa una larghezza fissa in pixel per mostrare il title tag e questa larghezza è di 600px (prima era di 500px e potevamo testare il nostro title tag con questo strumento).
Considerando che le lettere non misurano uguale larghezza (10 “i” occupano meno spazio di 10 “M”; guarda qua: iiiiiiiiii vs MMMMMMMMMM) questo ci dà in media un range di circa 60-65 caratteri per realizzare il nostro title.
Nota che non succede niente se sforiamo di poco i 600px: semplicemente il nostro title verrà tagliato nella pagina dei risultati di Google all’ultima parola visibile prima dei 600px.
Il title tag di ogni pagina dovrebbe essere unico nel contesto di un sito web. Ovvero: non dovrebbero esserci più pagine con lo stesso title tag. Questa considerazione l’abbiamo già fatta per il titolo del nostro articolo e per la parola chiave principale… ma data l’importanza del tag title vale la pena ricordarla.
Una vecchia regola sosteneva di mettere la propria parola chiave principale all’inizio del tag title. Questo non corrisponde più ormai a quello che si può osservare nelle pagine dei risultati. Se non ci sono altre ragioni per non farlo vale la pena comunque iniziare il nostro title con la nostra parola chiave principale.
Il tag title può concludere infine con il nome del brand o del sito web e questa è anche una buona regola che coinvolge l’usabilità.
In alcuni casi, se c’è spazio, potrebbe essere interessante inserire anche un call-to-action nel tag title.
Meta description
La meta description compare il più delle volte nello snippet di Google. Dico a volte perché lo snippet varia a seconda della parola chiave che si sta cercando. Ad esempio se cerco “consulente SEO” la mia pagina potrebbe comparire così (ovvero: con le meta description che ho settato io):
Ma se invece per qualche motivo dovessi cercare “tesi sul webwriting” e quella determinata pagina risultasse rilevante per Google… non comparirebbe la meta description che ho settato io: Google ricostruirebbe la description andandosi a pescare la frase dove sono contenute le parole chiave della query cercata:
Anche per questa ragione è opportuno inserire la parola chiave nella meta description. La meta description altrimenti non avrebbe una grandissima valenza SEO (in questo senso non sarebbe importante inserire la nostra parola chiave) ma avrebbe più la funzione di attirare l’attenzione dell’utente nella pagina dei risultati di Google ed aumentare il CTR nella pagina dei risultati (ovvero fare in modo che l’utente clicchi sul nostro risultato).
Numeri, caratteri speciali e un buon uso della punteggiatura aiutano ad attirare l’attenzione… ma non quanto il riuscire a mostrare le informazioni che l’utente sta cercando o a suggerire all’utente che il nostro articolo è proprio la risorsa dove troverà quello che sta cercando.
La lunghezza della meta description è (di solito) di 156 caratteri. Di nuovo: non succede niente di grave se si sfora di qualche carattere… semplicemente la nostra meta description verrà tagliata nella pagina dei risultati di Google.
Bella panoramica precisa su come ottimizzare un articolo in chiave SEO.
Buon lavoro,
Federico Magni (aka SEOProf)